Milano ricorda M.Rostagno,una mente creativa
In questa settimana a Milano si ricorda il 24 anniversario dell’assassinio di Mauro Rostagno .
Rostagno venne ucciso alla periferia di Trapani dove da anni aveva messo in piedi un centro per dare un luogo per curarsi a chi era dipendente dalle droghe .
L’assassino chiudeva drammaticamente uno dei periodi piu’ intensi della vita di Mauro dopo gli anni in cui studiava nella facolta’di sociologia di Trento .
Rostagno aveva avuto anche un periodo giovanile come operaio in una grande fabbrica del torinese provincia dove era nato .
In questa esperienza aveva capito e messo le mani nelle condizioni degli operai alla catena di montaggio e anche con le difficolta’ di arrivare alla fine del mese con il magro salario che davano gli industriali in quegli anni .
Diplomato in cultura tecnica venne a spere nel 1962 che c’era la facolta’ di sociologia e appassionato appunto delle condizioni di lavoro che aveva visto praticamente messo e si iscrisse.
La sua vita da cio’ prende una nuova direzione .
Il suo carattere aperto a tutto ,in particolare alle nuove esperienze e all e frontiere del sapere e la sua capacita’ di trascinare gli altri ,la sua dote di essere un leader politico lo fece subito emergere nel panorama di studenti per la gran parte molto schivi e subalterni con una grande motivazione per la politica e per l’indagine sociale .
Trento piccola citta’ di montagna in quegli anni era una citta’ soffocata dalla chiesa e dal partito della dc ,che prometteva un progresso senza avventure .
Lì era nata laa facolta’ di studi sociali che a distanza di 50 anni e’ tutta da giudicare per le spese fatte e per le positivita’ avute dalla collettivita’.
A quel tempo mancava una corrispondenza tra laureati e mercato del lavoro e le conseguenze di cio’ comporto ‘ disastri individuali e collettivi, dette luogo al disagio collettivo ma quando Mauro mise piede nella facolta’ inzio l’esplosione che inizio’ appunto nel’ 66 e finì nel 70 .
5 anni in cui la mente creativa e originale di Mauro ebbe modo di mettersi in luce nelle assemblee e nelle riunioni del movimento studentesco che allora aveva travolto tutte le varie organizzazioni studentesche pre contestazione e le sedi istituzionali gestite da Roma sui problemi degli studenti universitari come l’Unuri .
Nel periodo in cui l’universita’ era gestita dalla assemblea degli studenti Mauro fu senz’altro uno dei principali attori di questa contestazione che per lui era una rappresentazione quindi una commedia.
Ebbe pero’ il torto di non parlare chiaro .
E’ vero che lui credeva di migliorare con la politica dell’estremismo di sinistra le condizioni di vita dei trentini e degli studenti sbaraccando l’universita’ e la politica democristiana del tempo ,ma l’errore che fece e ‘ di avere chiesto di piu’ di quello che era umanamente possibile e condusse percio’ un generazione di studenti in un vicolo cieco dove si annidava l’ostacolo rappresentato dal fatto che il mercato italiano non poteva assorbire migliaia e migliaia di laureati in sociologia o comunque gente che si interessava di psicologia o scienze umane .
Mauro partecipo’ in una situazione difficile con sue richieste ,aveva in mano lui e noi tutti una bomba che lui fece esplodere piu’ per accontentare i suoi seguaci e per seguire la sua voglia di impersonare la sua vocazione piratesca contro le isitutuzioni piu’che per sua intima convinzione .
Doveva invece incanalare in una situazioni di riforme possibili e frenare quindi un processo di rabbia nei confronti della societa’ di allora che portera’ poi dagli anni 70 in poi quasi tutti i laureati in sociologia a tutti i lavori possibili dequalificati e comunque ridotti rispetto alla loro preparazione e comunque diversi dal loro studio .
Ecco quindi l’errore di Rostagno e fu un grande errore .
Ma ormai era una macchina lanciata a grande velocita’ e non poteva tornare indietro dopo Trento .
Da cio’ poi il progetto di andare a un anno sabbatico a Goa in India per vestire il vestiito arancione e il ritorno in Italia e sempre con l’ingenuita’ che lo caratterizzava mettersi in un luogo difficile come la Sicilia e se pure sostenuto da certi potentati siciliani si scontro’ con altri potentati piu’ potenti che ad un certo punto furono stufi di sentirlo urlare contro di loro dalla televisione privata e decisero che era meglio toglierlo di mezzo .
Perche’ allora ricordare Mauro?
L’esperienza politica e sociale di Mauro dobbiamo analizzarla ,senza farne un martire, perche’ ci sono delle cose da prendere e altre da non prendere .
La creativita’ .il coraggio e la voglia di scontrarsi sugli aspetti duri della lotta politica e’ senz’altro un dato che puo’ essere preso come positivo per il futuro ,ma altrettanto anche il dato di non lasciarsci trascinare dalle onde della moda come avvenne in quegli anni e a cui non seppe tirarsi indietro o frenare e dirottare nella direzione appunto di un progetto riformista di lungo periodo che desse dei risultati utili per tutti .
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Armando Todesco