Chiedo scusa se torno alla carica ma credo che il dibattito apertosi con il famoso articolo di Asor Rosa sul Manifesto abbia acceso davvero una miccia, oggi segnalo nuovi interventi tra cui Vattimo. I materiali da me forniti sono tanti e il lettore può benissimo valutare problemi e posta in gioco. Anche io voglio però ricordare alcune cose che credo riguardino un pò tutti quelli che han cominciato a seguire le vicende della democrazia in Europa negli anni sessanta . Ricordo come allora si discutesse del fenomeno del GOLLISMO e delle repubbliche presidenziali, con tanto di ” primato dell’esecutivo” sul legislativo, sui rischi e i limiti della democrazia etc. La mia generazione insomma ha cominciato a occuparsi di politica proprio in quegli anni, cominciando le prime discussioni sulla ” dittatura della maggioranza”, assistendo stupefatta al rientro in Francia di De Gaulle con le automobili che bloccavano la strada suonando il clakson etc, da noi il richiamo ai valori della Costituzione e del primato della democrazia parlamentare ha fatto si che il modello culturale del CLN fosse assunto come riferimento assoluto e che ogni discussione su presidenzialismi e costituzione fosse vista come la preparazione di un colpo di stato e frutto dei disegni della loggia P2, la tradizione dell’antifascismo ha aggiunto a tutto ciò una forza di esorcizzazione che andava ben oltre e che consentiva di dare sempre del fascista a chiunque avesse in mente una idea di democrazia con articolazioni diverse ( ed è quanto meno dai tempi di Cossiga che la storia del nostro paese non fosse una storia di dibattti teorici fra specialisti ma fosse attraversata da lacrime e sangue, morti e feriti, servizi segreti, terrorismi). Mentre in Francia al gollismo è seguito Pompidou e poi Mitterand e oggi nessuno si permetterebbe di dire che la democrazia francese va male perchè c’è la repubblica presidenziale, in Inghilterra la monarchia costituzionale non impedisce certo la democrazia, e si potrebbero fare altri esempi. Ma sappiamo tutti come nel bene e nel male si sia costituito uno specifico CASO ITALIANO e come esso non si risolva a colpi di presidenzialismi. Mi sono permesso di rievocare e perfino di semplificare, spero che il dibattito prosegua con spregiudicatezza e senza appelli a nessun tipo di logica dell’emergenza ( attilio mangano)
Per un dibattito serio sulla democrazia
Per un dibattito serio sulla democraziaultima modifica: 2011-04-28T19:07:11+02:00da
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